Monumento Volonté Vezzoli


Scultore: Emilio Quadrelli
Anno di costruzione: 1889
Ubicazione: Galleria CD ponente superiore, nicchia 162

All’incrocio tra l’asse longitudinale e l’asse trasversale della galleria porticata di ponente, costeggiando il muro che delimita il Riparto degli Acattolici, all’interno di una nicchia e scavato su una parete tinteggiata di grigio-azzurro recante il nome della famiglia Volonté Vezzoli, è collocato il gruppo marmoreo intitolato Ultimo bacio. Il monumento in stile verista tratta il tema dell’estremo addio. L’opera viene privata dei caratteristici elementi allegorici funerari a favore di una rappresentazione di stampo romantico: il morente è disteso sul letto e coperto dalla cintola ai piedi da un sudario; l’amata, una donna del popolo vestita con un umile abito da lavoratrice della terra -reso dall’artista con estrema dovizia - cinge appassionatamente il collo dell’uomo e si appresta a baciarlo per l’ultima volta. L’intensa delicatezza, abbinata alla forza comunicativa della realizzazione, ha convinto i coniugi Folonari a commissionare allo scultore una replica, di dimensioni ridotte rispetto all’originale, per il mausoleo di famiglia al Cimitero Vantiniano di Brescia.

Giuseppe Volonté, defunto nel 1885, è il fondatore dell’officina Vulcano, specializzata nella fornitura di mobili in ferro per ospedali, collegi, alberghi e stabilimenti industriali. Dopo la morte di Giuseppe, l’attività fu rilevata da Guido Alfredo (1875-1934), onorato nel 1919 con il titolo di Cavaliere della Corona.

L’opera è firmata dallo scultore Emilio Quadrelli (1863-1925), compagno a Brera di Francesco Barzaghi (1839-1892) e in seguito fortemente influenzato dal simbolismo secondo l’accezione di Auguste Rodin (1840-1917). Quadrelli è autore di diverse opere situate al Monumentale , tra cui il busto di Giuseppe Verdi all’interno del Famedio e il gruppo scultoreo – due angeli dolenti in bronzo ai lati del portale – per l’edicola Erba Quadrelli, luogo dove lo stesso Emilio è sepolto.

 

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