Edicola Pier d’Houy


Scultore: Primo Giudici
Anno di costruzione: 1900-1902
Ubicazione: Riparto VI, spazio 128

Percorrendo l’imponente viale centrale lo sguardo è attirato dalle particolari forme del monumento funebre per la famiglia Pier d’Houy. L’edicola, in pietra della Val Seriana appare come un sarcofago sui cui fronti anteriore e posteriore si innestano volute dalle forme bizzarre, realizzate in pietra Rossa della Valcamonica. Il fronte principale è poi impreziosito dalla splendida varietà cromatica raggiunta grazie alle decorazioni in bronzo: oltre al cancello d’ingresso alla cripta e allo stemma nobiliare dei Pier d’Houy, nella parte superiore del monumento è collocato un meditabondo Angelo custode del sepolcro.

Nel 1886 il nobile Leopoldo Pier d’Houy (1817-1888) costruì nella Necropoli una prima cappella di famiglia in memoria del figlio Augusto (1852-1886), famoso medico dell’Ospedale Maggiore di Milano. Questo primo monumento di gusto neorinascimentale venne modificato nel 1889 per volontà della moglie di Leopoldo, Felicita Merini (?-1901), con l’aggiunta in cima al fronte principale di un possente angelo in bronzo; fu la stessa vedova Pier d’Houy a comprare il nuovo spazio nel Riparto VI, proprio accanto al viale centrale, e a commissionare la realizzazione della nuova edicola di famiglia.

La sepoltura della famiglia Pier d’Houy è stata progettata interamente da Primo Giudici (1852-1905), scultore originario del Varesotto formatosi all’Accademia di Brera, il quale ha mostrato la propria vivace vena espressiva anche in altre sepolture realizzate per il Monumentale, come nel monumento per i coniugi Dimier (1899-1900).

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