Protagonisti del calcio parte 3 - Alessandro Teresio ZAMBELLI

Sepoltura, Biografia e immagini

Ubicazione: ampliazione 3, area nord, tomba di famiglia area n. 39

Nato a Torino nel 1886 - Morto a Torino il 13 settembre 1972

Teresio Alessandro Siro Marcellino Giuseppe Zambelli, è unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi dirigenti della Juventus del periodo antecedente la seconda guerra Mondiale insieme a Giovanni Mazzonis. Entra nella Società bianconera appena diciassettenne, inizialmente come Presidente e successivamente per ricoprire ruoli secondari. Nel 1911 gli vengono affidati i primi incarichi di elevata importanza, soprattutto per via della sua personalità piuttosto spiccata e le battute spiritose che elargiva ai giocatori e ai soci. Per cercare di mantenere vivi i contatti tra gli juventini che sono partiti per il fronte e le famiglie, ha la brillante intuizione di ideare un giornaletto mensile, da spedire ai militari ma anche da diffondere in città. Lo battezza Hurrà, come il grido di moda nell’epoca per inneggiare a qualcosa (unito a Hip Hip, come si usava esclamare nei brindisi): sarà questo il primo periodico italiano di una società calcistica. Durante il conflitto bellico, viene nuovamente eletto Presidente del club, in un triumvirato insieme a Gioacchino Armano e Nando Nizza, succedendo nella carica a Bino Hess. Tra le due guerre, si occupa febbrilmente di intessere i rapporti tra giocatori e dirigenza. Nel tempo ricopre le cariche di Vicepresidente, consigliere, segretario, economo e Presidente del settore giovanile bianconero NAGC. Nel secondo dopoguerra diventa presidente dell’industria farmaceutica Serono e viene nominato commendatore della Repubblica. E’ anche comproprietario della ditta Rayneri e C. Continua assiduamente a seguire la Juventus in tutte le sue gare, intanto diventa socio benemerito della Federcalcio italiana e vicepresidente della Lega. Negli ultimi anni decide addirittura di trascorrere le vacanze estive nello stesso albergo della squadra, a Villar Perosa. Viene a mancare in una clinica torinese a 86 anni.

(Testi e ricerca di Giovanni Arbuffi/Pianezza-To)

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